Spagna: ora la “morte degna”, poi l’eutanasia

 

Spagna: la legge «per una morte degna», promossa da Ciudadanos ed approvata dal Congresso la scorsa settimana, apre di fatto la strada all’eutanasia in Spagna e rappresenta «un passo verso la licenza di uccidere», includendo la sedazione tra i «diritti» della buona pratica medica. Si tratta insomma di metodi, su cui molte categorie professionali non sono affatto d’accordo e lo hanno dichiarato. A denunciare senza mezzi termini la pericolosa situazione determinatasi, è stata l’organizzazione pro-life Diritto di vivere, che lancia l’allarme.

Ma è sconcertante notare come ancora una volta, nonostante abbiano perso il governo, i Popolari abbiano dimostrato di non aver capito alcunché e di voler persistere nel tradimento del proprio elettorato: così eccoli figurare tra i firmatari – assieme alle Sinistre varie, socialistie Podemos, ai laicisti di Ciudadanos, nonché a parte del gruppo misto – di questa normativa cosiddetta «sulla morte degna», normativa che regolamenta di fatto l’accesso alle cure palliative, estendendo alla facoltà, in taluni casi, di omicidio assistito per il solo fatto di esser malati, a piena discrezione della classe medica.

Ciudadanos lo ha, del resto, dichiarato apertamente: fatta questa legge, «è giunto il momento di discutere e lavorare» su quella dell’eutanasia esplicita, che rappresenta il passaggio successivo; eutanasia, che nei Paesi Bassi, ove è da tempo consentita, provoca ogni anno migliaia di morti senza consenso. L’organizzazione Diritto di Vivere ha, di contro, ricordato come dovere ineludibile dello Stato sia quello di tutelare la vita e di non legiferare la vita ordinaria a colpi di casi estremi e straordinari (nella foto, su licenza Creative Commons, il Palazzo delle Corti di Madrid, dove ha sede il Congresso spagnolo).