Trump: «I manifestanti? Estremisti di sinistra»

 

Un giro di vite sui manifestanti è stato annunciato dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump (nella foto su licenza Creative Commons), dopo i violenti atti di vandalismo compiuti, soprattutto ai danni di statue e monumenti, per la verità già prima della vicenda di George Floyd, a riprova di come origini e motivazioni della protesta vadano, in realtà, cercate altrove: «Se la vogliono prendere con George Washington, con Abraham Lincoln, con Thomas Jefferson ed anche con Gesù Cristo – ha dichiarato Trump – ma, finché ci sarò io, questo non accadrà». Pronto a ricorrere all’uso della forza, il capo della Casa Bianca non ha esitato a bollare Black Lives Matter e Antifa, autori dei recenti disordini, come «estremisti di sinistra», ordinando alla Guardia Nazionale di tutelare il pubblico patrimonio.

Dopo gli scontri avvenuti a Lafayette Park, a Washington, dove i facinorosi han cercato di demolire la statua del settimo presidente americano, Andrew Jackson, accusato d’aver maltrattato i nativi americani, Trump ha spiegato di aver «autorizzato il governo federale ad arrestare chiunque compia atti vandalici o distrugga un monumento, una statua o qualsiasi altro bene di proprietà federale degli Stati Uniti», anche in modo retroattivo, relativamente a danni già provocati ed accertati. I manifestanti, sulla base delle leggi vigenti, rischiano fino a 10 anni di galera. Un successivo decreto presidenziale confermerà questa serie di provvedimenti, rendendola più uniforme. «Sono convinto – ha aggiunto il presidente – che la maggior parte di coloro che distruggono le statue non sappiano nemmeno chi esse rappresentino, né cosa vogliano dire». Da notare come alcuni Sindaci democratici (quello di New York, Bill De Blasio, ad esempio), quindi del partito in lizza contro Trump per le prossime presidenziali, abbiano chiuso più di un occhio a fronte di tali disordini, lasciando che i rivoltosi si sfogassero, influenzando così, di fatto, l’opinione pubblica. Probabilmente si son dati però la zappa sui piedi. Secondo il prof. Tom Nichols, docente universitario e consulente de The Lincoln Project, critico nei confronti dell’attuale amministrazione americana, i manifestanti starebbero facendo il gioco del tycoon.